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T R A N S A N D I N A----- 08/2008


Ciao massa di scoppiati, finalmente riesco a scrivere due parole al riguardo del viaggio appena trascorso.

Questo viaggio, come sapete non mi è stato possibile organizzarlo per conto mio (come ho sempre fatto) per le complicazioni burocratiche e costi alti spedizione moto, sono stato costretto mio malgrado ad associarmi a viaggiavventurenelmondo. Adesso che il viaggio si è concluso devo ricredermi al mal pensare, il gruppo che si e formato è stato veramente fantastico ed il viaggio ancora meglio, ho acquisito nuovi grandi amici, allargare le propie conoscenze è sempre un buon acquisto.


Siamo partiti il due agosto con destinazione Atlanta per ripartire 24 ore dopo per Guayaqil (Equador) ma per Overbooking otto di noi siamo rimasti a terra con la prenotazione del volo successivo, per farla breve colpa dell'eruzione di un fottuto vulcano sulla rotta aerea anche questa partenza è saltata, siamo rimasti in definitiva ad ATLANTA tre giorni (se vi interessa posso farvi una guida dettagliata dell'aereoporto)


Finalmente arriviamo a Guayaqil,  mentre il resto del gruppo aveva sbrigato quasi tutte le scartoffie per lo sdoganamento delle moto, così dopo ancora un giorno di attesa,i la mattina dell'otto Agosto prendiamo le moto ed iniziamo il nostro fantastico tours.
Dopo un giorno di panamericana entriamo in Perù ( ingresso molto più semplice e sbrigativo delle dogane asiatiche ho africane) la Principale strada (PANAMERICANA) che collega L'America del Nord con il profondo sud del Chile, è di una noia terribile, sembra tracciata con un righello, sali e scendi su panettoni, ma sempre dritta, le curve sono appena accennate, si viaggia con  alla nostra sinistra il deserto sconsolato e alla destra l'oceano pacifico.


La prima uscita da questa noia terribile è l'anello di circa 600 chilometri che ci porta sulla cordigliera blanca, un percorso per la mettà sterrato dove arriviamo a quota 4300 metri slm. Sul bel mezzo dello sterratone la moto del nostro coordinatore (meglio sarebbe scoordinatore) si rompe la catena di distribuzione, perdiamo due ore per smontare ruote, serbatoio e quantaltro per caricarla sul nostro pulmino al seguito (dopo aver smontato le prime due file di sedili del mezzo).

Arrivati nella prima cittadina cerchiamo un meccanico di Moto (Si fa per dire) qusto ci dice che  non può fare nulla per mancanza di ricambi  e che solo a Lima si può risolvere il problema, si decide per LIma con il suo aiuto smontiamo il motore completo dal telaio.

La sera alle dieci il nostro Mauro ed il motore partono col pulman di linea destinazione LIMA alla corte di un  meccanico preventivamente avvisato da UGO il nostro autista del mezzo al seguito, noi abbiamo proseguito il nostro programma e per due giorni ci siamo liberati del nostro scoordinatore.
Quando arriviamo a LIMA il motore di Mauro era pronto (sostituzione della catena di distribuzione e due valvole) mancava il telaio e tutto il resto che giaceva sul nostro pulmino, a fine giornata la moto era pronta per riprendere l'avventura.
Dopo la visita della città riprendiamo il viaggio per le isole Balestras dimora di uccelli acquatici, leoni marini, pinguini e foche. Belle isole coperte interamente da questa fauna marina ma con una tale puzza di escrementi da fare invidia a un letamaio.
Prossima visita le dune di Uachachina dove IO, Enrico, Mauro e Claudio abbiamo dato spettacolo correndo su è giù per le dune con le moto (naturalmente non con il Transalp ma con il DRZ prestatomi da Federico)


Tappa sulle linee di NASCA, delusione totale, dalle torri dove siamo saliti si distinguevano appena, si poteva fare l'escursione dall'alto con volo aereo ma salire su dei vechi bimotori ad elica con il rumore di ferraglia nessuno ha  avuto il coraggio di affrontare una tale esperienza.

Altro trasferimento sulla cordigliera andina che ci porta (dopo circa 450 chilometri di pura adrenalina) a CUSCO capitale dell'impero INCA. Visitiamo tutta la valle sagrada, il rio Urubamba, pisac, Ollayataitambo e la
Stupenda, Fantastica e superba Macchu Picchu.
da questo momento in poi non lasceremo più la quota di 3500 slm.

Il lago Titicaca è il secondo mare per il Perù ed il  primo per la Bolivia si trova a quota 4000 slm. è di un azzurro smeraldo, si confonde con il chiarore del cielo terso. La battigia è piena di canneti di bambù con cui la tribù degli Orus costruiscono le isole gallegianti dove vivono, li abbiamo visitate, è una  esperienza incredibile, quando ti muovi ondeggi come se fossi su una grande barca.

La PAZ, capitale Boliviana è la città più alta del modo con i suoi 3900/4200 metri slm. l'aria è rarefatta si ci muove lentamente è con calma, tutto si svolge con rittimi lentissimi, masticano foglie di coca e bevono mate de coca ci proviamo anche noi per la prima volta mastichiamo e beviamo mate de COCA (aiuta ad aprire di più i polmoni). La città è posta su una conca attorniata da alte montagne andine che arrivano a 6800 metri slm. specialmente di notte guardarla dal Mirador da la sensazione di vedere il cielo capovolto.

La sera facciamo i preparativi per affrontare il clou del nostro viaggio, ci aspettano circa sette giorni di duro sterrato su alte quote, dove lo spettacolo paesaggistico e il divertimento alla guida sarà emozionate, scambiamo i mezzi di supporto con dei fuoristrada adatti al tracciato.

 

La prima tappa diventa allucinante e faticante per alcuni che di sterrato hanno poca dimestichezza, piano piano con alcuni consigli di chi di sterrato ne mastica riusciamo ad arrivare indenni alla meta serale (le cadute non si contano)
Il deserto salato del lago di Oyuni credo sia un indimenticabile ricordo, non solo per il divertimento di scorrazzarci sopra a tutto gas su un piano di sale compatto e di un bianco accecante lungo 160x120 chilometri, in mezzo sorgono delle isole con una vegetazione stranissima è cactus alti sette metri, ma è anche il ricordo di una notte passata in bianco per la preoccupazione di quello che era ho non era successo al restante del gruppo compresa Assunta. Nel pomeriggio tardi in prossimità del salares per colpa delle teste di minchia dei nostri accompagnatori abbiamo perso di vista una delle tre macchimne che ci portavano le masserizie è molti del gruppo compresa mia moglie che viaggiava sulla macchina. Io con altre tre moto e le due macchine siamo rimasti indietro, per farla breve questi decidono di cambiare strada dicendo che li avremmo incontrati aggirando il vulcano proprio sul salares.
ci siamo subito mossi ma quando eravamo sul posto, da loro inticato non c'èra ombra alcuna dei dispersi, siamo rimasti per circa due ore aspettando che da qualche parte sbucassero le luci perche oramai si era fatta notte fonda.

Decidiamo che forse è meglio andare direttamente all'hotel gia prenotato aldilà del lago, (forse li troveremo in albergo), viaggiamo per circa due ore su questo lago salato con un freddo boia  (meno 5) e una sensazione indescrivibile.
Arrivati per fortuna indenni ma come stoccafissi, scopriamo che del gruppo non c'è ombra, ci incazziamo con i nostri autisti costringendoli (lasciati le moto) a ripercorrere per un tratto il lago, sperando di avvistare qualche luce dei fari. Alle due di notte ci siamo rassegnati è sfiduciati rimandavamo il tutto alla mattina dopo.
Quando meno c'è l'aspettavamo arriva il Mauro e l'autista con la terza macchina; Bella notizia: tutti gli altri sono rifugiati in una scuola messa a disposizione dal sindaco del villaggio, non hanno avuto il coraggio di affrontare il lago di notte (hanno fatto bene) .Assunta era preoccupata quanto me ma serena.

La mattina del giorno dopo il ricomporre il gruppo in mezzo al nulla è stato liberatorio, tutte le preoccupazioni sono svanite in una grande abbraccio  è un cazziatone fattomi da mia Moglie.

Il fantastico dei salares Boliviani è il paesaggio immenso con vedute mozzafiato con laghi dai colori di incomparabile bellezza, formazioni rocciose erosi e modellati dal vento dalle forme bizzare. Gli sterratoni si presentavano di sabbioni con solchi profondi  venti centimetri dove le cadute non si contavano.  La mia transalp oltre i 4000 metri slm. stentava a darmi la cavalleria che serviva, l'incazzatura è stata  grande perche non potevo dare gas la dove serviva così anche io ho fatto le mie cadute per fortuna senza conseguenze alcune.
L'altitudine massima raggiunta è stata 4960 metri slm.
Sono stati sette giorni duri ma fantastici nel lato soddisfazione personale e visione paesaggistica.

Arriviamo in mezzo al nulla a 4400 metri slm. dove c'è una baracca che funge da dogana per uscire dalla Bolivia ed entrare in Chile, da quì in circa sessanta chilometri scendiamo in picchiata di circa 2200 metri slm. dove arriviamo a San Pedro De Atacama nel famigerato deserto lunare, spettacolo unico nella valle della LUna.

Il Viaggio volge al termine, siamo in prossimità di Antofagasta ma prima facciamo una deviazione di circa settanta chilometri per vedere la mano DE PETRA per una foto ricordo.
Rimettere le moto in container è stato più semplice che sdoganarle, in circa una giornata e mezza siamo riusciti a sbrigare il tutto. 

Volo interno da Antofagasta a Santiago del Chile, circa due ore, ripartiremo dopo dieci ore per l'Italia. Non sapendo come trascorrere le ore decidiamo di prendere dei tax è visitare la Capitale dove succede il fattaccio. Come un principiante, in un  ristorante al momento di pagare mi accorgo che la mia borsa con tutti i documenti della moto, passaporto, macchina fotografica, chiavi di casa è sparita," panico totale " la prima preoccupazione è di cercare ovunque, ma dopo poco c'è la rassegnazione e il pensiero va al passaporto, "senza non si torna a casa", fortuna che siamo nella capitale ed esiste un'ambasciata, prontamente contattata, serve la denuncia ai carabineros e con la copia e due fototessera mi faranno un passaporto di transito, tutto questo a circa quattro ore prima del VOLO.
Assunta ed io siamo riusciti a fare tutto in tempo utile mentre gli altri erano andati in aereoporto.
Il problema si è presentato al check-in quando mi è stato comunicato che non potevo partire perche sul volo di Atlanta / New york / Milano occorre il passaporto originale. Possono darmi una mano per il cambio di destinazione con volo Madrid/Milano ma questo forse solo domani.
Costringo Assunta (che non voleva lasciarmi) a partire con il resto dei compagneros ed io rimango per un'altra notte in Santiago.
L'idomani mattina mi alzo presto per essere  in aereoporto pronto ad affrontare il problema.

Con l'aiuto della persona incaricata della compagnia risolvo (al limite dell'orario di partenza del volo per Madrid) il problema imbarcandomi alle 12 e 35 destinazione Madrid/ Milano arrivando solo dopo circa quattro ore dal resto del gruppo, il tutto senza nessuna richiesta di denaro della compagnia DELTA che ringrazio.

Finito....non voglio annoiarvi ancora, forse direte: cazzo io non lo farei un viaggio così stressante.

Bé IO vi posso assicurare che ripartirei, anche subito per nuove mete, ma partirei.

Ciao alla Prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!